"Cerchiamo di togliere dolore al mondo. O almeno di non aggiungerlo, e forse sarebbe già qualcosa.”

È una specie di principio che guida l’agire di uno degli ultimi, stralunati personaggi creati da Stefano Benni. Mi piace, come principio. In generale, e poi anche come sintesi del mio approccio alle iniziative di solidarietà. Sarà perché ai proclami altisonanti ma un po’ generici (“sconfiggeremo la fame nel mondo!”) tendo istintivamente a preferire i progetti mirati (“costruiamo un magazzino per lo stoccaggio dei cereali in Tanzania:”), che all’apparenza possono sembrare di minori prospettive, ma che di fatto si rivelano essere assai più concreti, e quindi anche più utili.

Animato da questo spirito è dunque facile, per me, sentirmi vicino alle iniziative di I Run For Find The Cure, che so essere focalizzate su obiettivi precisi. Così, vestirne i colori e portare in giro il suo messaggio aumenta il piacere bambinesco che provo nello sgroppare per sentieri, perché aggiunge un senso profondo, che va al di là del semplice obiettivo individuale. E il desiderio di portare al traguardo il logo FTC diventa la motivazione più forte per arrivare alla fine delle mie fatiche. Con la segreta speranza di aver dato un piccolo contributo a togliere un po’ di dolore al mondo.